Storia e cultura, tradizioni e folclore, economia



Visitare un luogo significa anche assaporarne i suoi ritmi. Un viaggio tra piccoli borghi di montagna, folklore e servizi a misura di turista.

Tradizioni della Valtellina e folklore

La Valtellina è un luogo di tradizioni, che si possono ritrovare nei costumi storici e negli eventi che hanno conservato la loro impronta storica nel tempo. Ecco alcuni esempi.

Lontana dalla frenesia delle grandi metropoli, la Valtellina conserva intatte memoria e tradizioni legate al mondo contadino e rurale e le fa rivivere tutto l’anno. Con il suo scorrere lento, il calendario denso di ricorrenze prende per mano gli avventori e  li porta alla scoperta di usi e costumi. Per lo più sono i bambini protagonisti dei numerosi eventi di animo folk. 

Si inizia con i Gabinat dell’Epifania. Da Tirano a Livigno, nel giorno della Befana, i più piccoli si sfidano a pronunciare per primi la parola magica che fa guadagnare dolci e regali. 

Gli ultimi giorni di gennaio sono quelli del L’è fora geneiron e L’è fora l’Ors de la Tana:  sempre i bambini, questa volta mascherati, camminano per le strade suonando campanacci e barattoli di latta. Di significato simile i rituali come Sunà da Mars dell’Aprica,  Festa dei Sampugn  o andà a ciamà l’erba che, qualche mese più tardi, bussano alle porte della primavera, invocando un cambio di clima che risvegli dal torpore le piante e consenta alla vita di proseguire. 

Fa ancora freddo ma il carnevale di febbraio non rinuncia a mettere a nudo i suoi lati più comici e beffardi. I più famosi e caratteristici sono il Carneval Vecc di Grosio, che attraverso un fantoccio imbottito di paglia con le corna, simboleggia l’antica miseria di tempi da dimenticare, ed il Carneval di Mat di Bormio.

Qualche mese dopo, all’arrivo della Pasqua, Bormio è invasa dai Pasquali, carri allegorici tra sacro e profano, rifiniti al punto tale da sembrare opere d’arte. Nel giorno della resurrezione del Signore sfilano uno dopo l’altro, insieme a figuranti in costume tipico. Arrivano per ammirarli da tutta la provincia e oltre. 

Ogni paese ha i suoi abiti, lo sa bene il Piccolo Tibet che li celebra nella festa del costume Livignasco. Mentre d’estate numerosi abitati, come Berbenno e Sondrio, si sfidano a suon di giochi e risate nel coinvolgente Palio delle Contrade.

Il turismo culturale non si ferma solo alle grandi città, ma si spinge fino ai centri abitati minori, in cui il tempo sembra essersi fermato e si trovano ancora vive le tracce del passato. Dove immergersi in queste magiche atmosfere? Nei borghi di Sondrio, altamente ricchi di fascino.

Uno tra tutti, Morbegno: stradine strette, un centro storico a misura d’uomo e palazzi storici, tra cui il Palazzo Malacrida e il Santuario dell’Assunta. Tranquillo per la maggior parte dell’anno, si anima in occasione di feste enogastronomiche, come la Mostra del Bitto, uno dei must del turismo autunnale in Valtellina.

Pochi abitanti e intimità si ritrovano in un altro dei borghi di Sondrio, Pedesina, che si è aggiudicato il titolo di borgo tra i più piccoli d’Italia. Situato ai piedi delle Orobie, è immerso nel verde e gode di una splendida vista sulla valle. Ma non basta: qui si possono acquistare prodotti tipici dell’artigianato, i pezzotti e formaggi d’alpeggio deliziosi.

Visitare borghi di Lombardia è un’esperienza unica: buona cucina, accoglienza genuina e occasioni per progettare escursioni culturali ti faranno sentire a casa con la gioia della scoperta!